giovedì 2 settembre 2021

Terry: il destino di un attore

 


Terence è indubbiamente un personaggio che buca le pagine, dotato di carisma e fascino, irruente e impulsivo, di grande nobiltà d’animo, e dotato di una particolare gentilezza e dolcezza. Come ci viene presentato però Terry nel romanzo?

Compare la prima volta a pag. 179 del primo volume, Candy è sulla nave che la sta portando in Inghilterra e alla Saint Paul School e l’atmosfera è questa:

Tenebre e foschia, il rumore delle onde che si infrangevano in basso contro la nave, gli spruzzi bianchi che si alzavano all’improvviso nel buio della notte…” (CCFS, pag. 179, vol. 1)

Sorridendo, Candy volse lo sguardo al cielo notturno, buio e privo di stelle, che di tanto in tanto appariva tra la nebbia.” (Pag. 180, vol. 1)

Il vento si era fatto ancora più gelido e il ponte era percorso da una nebbia simile a un invisibile scialle bianco portato dalle ninfe notturne.” (Pag. 182, vol. 1)

La nebbia si spostava senza interruzioni, coprendo il profilo del ragazzo […] (CCFS, pag. 182, vol. 1)

La nebbia si diradò di nuovo rendendo di nuovo visibile il profilo del giovane. (CCFS, pag. 182, vol. 1)

La luce che aveva visto poco fa nei suoi occhi doveva essere stata un abbaglio.” (CCFS, pag. 183, vol. 1)

Era arrabbiata con se stessa per essersi fatta abbindolare per un attimo, ingannata dall’apparente somiglianza con Anthony.” (Pag. 184, vol. 1)


L’atmosfera creata da Nagita per raccontarci l’apparizione di Terry nella storia richiama esattamente la comparsa di un attore sulla scena. E i termini usati nel descriverla sono tutti inerenti all’illusione scenica creata dall’attore sul palcoscenico: nebbia, abbaglio, inganno, magia. Proseguendo con il racconto, vengono nuovamente utilizzati termini teatrali:


Terence G. Granchester. Quella notte aveva avuto la sensazione che Anthony fosse tornato in vita, ma forse era stato merito della magia della foschia.” (CCFS, pag. 202, vol. 1)


Terry compare agli occhi di Candy come illusione, abbaglio, quasi fosse dotato di poteri magici in grado di affascinare e stordire chi gli sta intorno. Possiede carisma, presenza, la sua personalità oscilla continuamente tra luce e ombra, tra sogno e realtà. Quando Candy lo ritrova alla Saint Paul, di nuovo la sua entrata in scena è quella di un attore sul palcoscenico:

All’improvviso nella chiesa si udì un forte rumore, e tutti alzarono il viso di scatto.” (CCFS, pag. 201, vol. 1)

Terence se ne sta a braccia conserte appoggiato a uno dei banchi della chiesa, risponde con tono sfrontato ai rimproveri per poi inchinarsi con gesto affettato, da vero cavaliere, e uscire dalla chiesa e dalla scena:


Con atteggiamento studiato, Terence si sistemò sulla spalla la giacca grigia che si era sfilato e si incamminò verso l’uscita” […] (CCFS, pag. 201, vol. 1:)


Il suo arrivo ha spezzato il momento, si è preso tutta la scena, ha fatto il suo piccolo spettacolo personale e se n’è andato, dopo aver catalizzato su di sé l’attenzione di tutti i presenti, ammutoliti.


Non appena se ne fu andato, la chiesa sembrò rianimarsi” (CCFS, pag. 202, 1)

Ogni volta che Terry compare nel racconto è avvolto dalla nebbia, dall’ombra, quasi fosse qualcosa di evanescente, di non reale. Candy lo ritrova nuovamente nel bosco della Saint Paul, finite le lezioni, dove si confonde tra luci e ombre, assorbito da esse:

 In un attimo, la luce che filtrava tra i rami degli alberi si tinse di grigio. [...] Vide un cavallo grigio che correva nella sua direzione. Controluce non riusciva a vedere chi lo stesse cavalcando” (CCFS, pag. 203, vol. 1)

 

L’animale scomparve alla vista, come assorbito dalla luce che filtrava tra gli alberi.” (CCFS, pag. 205, vol. 1)

Ho avuto di nuovo l’impressione che si trattasse di Anthony, anche quando mi sono ripresa…” […] Sul ponte, le era sembrato di veder brillare gli occhi del ragazzo, ma forse anche quella era stata un’illusione.”( CCFS, pag.213, vol.1)


Di nuovo, Terry si presenta a lei come illusione. Le sfugge, lo scambia per Anthony, capisce che è un’altra persona, lo scambia per Anthony di nuovo… tutto in lui le crea confusione, in una sospensione continua tra sogno e realtà.

Quando Candy litiga con Neil, di nuovo Terry appare minaccioso come un’ ombra:

All’improvviso, da dietro un albero, comparve un’ombra che afferrò strettamente Neal per il bavero.” (CCFS, pag. 213, 1)

E di nuovo, lo ritroviamo comparire/sparire dalla nebbia:

Il giovane andava sparendo nel bosco bianco, ancora immerso in quello che restava della foschia mattutina.” (CCFS, pag. 221, vol, 1:)


Quando sbaglia camera in seguito alla rissa e finisce in quella di Candy, di nuovo ci viene presentato come un’ombra:

Vide l’ombra di qualcuno che si aggrappava alla tenda e cadeva a terra.” (CCFS, pag. 227, 1)


Quando in seguito Candy andrà nella sua camera e troverà la foto di Eleanor, di nuovo ci troviamo a che fare con il termine magia, incantesimo, e la forte personalità di Terry, di fronte alla quale Candy è totalmente soggiogata:

Terry, appoggiato alla porta, la fissava con occhi freddi e inespressivi. Come sotto l’effetto di un incantesimo, Candy non riusciva a muoversi. (CCFS, pag. 239, 1)


In Scozia, quando Terry salta la festa in bianco e porta Candy a cavallo nella sua villa, di nuovo Nagita ci mostra quanto la sua presenza oscuri chiunque gli stia intorno:

Terry si era alzato, proiettando la propria ombra su di lei.” (CCFS,pag. 30, 2)


Terry è avvolto da nebbia, ombra, ma catalizza la luce su di sé e la spande intorno, esattamente come un attore consumato sulla scena. I momenti in cui Terry splende, brilla, sono quando è impegnato in qualcosa di creativo: quando suona il pianoforte, quando recita sul palco:

La musica che sgorgava dalle sue mani sembrava quasi un fascio di luce” (CCFS, pag. 42, 2)


Non è un caso che la luce investa Terry nel momento in cui prende la nave, abbandona Londra e insegue la realizzazione del suo sogno in America:

A poco a poco la foschia si diradò […] . La nave adesso luccicava, quasi fosse cosparsa di polvere dorata, mentre sul vasto oceano si stagliava una strada così luminosa da essere quasi accecante. “ (CCFS, pag. 105, 2) 

Terry splende sul palco. Terry è nato per fare l’attore, il fine del suo personaggio è realizzarsi in quanto tale. Nagita ce lo ha presentato in questo ruolo fin dalla sua prima apparizione, delineando la sua personalità in base a questa funzione. Non ha descritto un ragazzo che ha fatto dello scopo della sua vita la felicità di Candy, alla quale per ben due volte .- a Londra e a New York - si limita ad augurare di essere felice, ma un ragazzo che grazie a Candy ha capito che la sua vita era il teatro.

Lo stesso rapporto tra Candy e Terry è basato sul concetto di magia, illusione, una parentesi intensa e bellissima all’interno della realtà della vita. Abbiamo così la finta collina di Pony, foglie che cadono anzitempo, incontri mancati una volta che la magia ha esaurito il suo potere.

La stessa Candy adulta ci parla di lui come attore, non come uomo:

La sua voce profonda, né particolarmente acuta né particolarmente bassa, la sua intraprendenza e il suo sorriso così delicato e gentile da riuscire a smuovere qualsiasi cuore. “ (CCFS, pag.138, 2)

È il Terry attore che Candy sta descrivendo nei suoi ricordi al presente.

Lo stesso troviamo nella lettera ad Eleanor:

All’improvviso, infatti, è sembrato che la luce di Terry riprendesse vita, e per un istante ho visto risplendere in lui la luce di un tempo” (CCFS, pag. 200, 2)

Candy non sta dicendo che ha rivisto rinascere Terry in quanto uomo, ma che ha ritrovato la luce di Terry in grado di ammaliare chiunque sul palcoscenico. E nella lettera non spedita non si rivolge al Terry uomo, non è al ragazzo di cui era stata innamorata a cui vanno i suoi pensieri, ma al Terry attore, che lei accompagna sul palcoscenico:

Terry… non dimenticarti che in un angolo delle campane americane c’è un’accanita ammiratrice di Terence Graham. Non dimenticarti che, quando sali sul palco, io sono lì, ad applaudirti con tutte le mie forze.” (CCFS, pag. 204, 2)


L’ultimo accenno a Terry da parte di Candy lo ritroviamo nella lettera ad Anthony, sul finire del romanzo. Di nuovo, Candy/Nagita utiilizza per congedarci da lui lo stesso termine scenico usato per la sua entrata in scena:

A Londra mi sono sentita attratta da un ragazzo” (CCFS, pag. 237, 2)

Ho usato il termine “attratta”, e non quel “legata” della traduzione italiana, perché è di attrazione che si parla nell’originale giapponese.

Candy fa sapere ad Anthony di essere stata attratta da Terry, affascinata dalla sua personalità e dal suo carisma, quasi fosse stata in balia di un sogno. Non usa la parola innamorata, ma attratta: ammaliata dalla sua forza attrattiva, come una falena verso la luce. Terry era stato qualcosa più grande di lei, totalizzante come tutti gli amori adolescenziali, bellissimo e irreale come un sogno di mezza estate, destinato a crollare però, finito l’incantesimo, contro il muro solido della realtà.

Perché Candy, alla fine, come stavano le cose lo aveva già detto a Terry a Londra sulla loro finta collina di Pony:

Io mi chiamo Candice White Ardlay. Non accetto altri nomi, chiaro?” (223, 1)



Fanart: credits ad Asuka Ikuina