Se paragoniamo la lettera non spedita ad Anthony della prima edizione del romanzo di Candy “Novelle” con la versione presente in Candy Candy Final Story, notiamo sostanziali differenze che ci portano a chiedere se ci sia una ragione specifica all’origine di questo cambiamento.
Il primo particolare che balza all’occhio è la collocazione della lettera. Ricordiamo intanto che nelle “Novelle”, sia nell’edizione degli anni 70 che nella ristampa degli anni 90, il romanzo era articolato su tre volumi e la Lettera ad Anthony si collocava nel terzo, quello dedicato alla corrispondenza di Candy. In realtà, anche se Final Story è diviso in soli 2 libri, conserva inalterata la tripartizione del romanzo e dedica anch’esso alla corrispondenza da e per Candy la terza ed ultima parte del racconto, quindi è nella terza parte di FS che troviamo la lettera ad Anthony Brown. Tuttavia, mentre nelle prime versioni si trovava nel capitolo 6 ed era la prima del gruppo definito “lettere mai spedite”, cui facevano seguito nell’ordine: la lettera a Stair, quella di Susanna a Candy e di Candy a Susanna, la lettera a Terence e la lettera di Candy ai suoi genitori, in Final Story quella ad Anthony rappresenta l’ultima di una sezione del tutto nuova, inesistente nelle precedenti stesure e che ospita oltre alla lettera ad Anthony, solo la corrispondenza tra Candy ed Albert: l’EPILOGO.
Per quanto riguarda il tono del messaggio, nella sua prima versione, è impossibile non notare quanto esso sia leggero e scherzoso. Candy sembra comunicare con una persona lontana più che con un defunto, facendogli tutta una serie di domande retoriche del tipo: Cosa stai facendo? Fioriranno le rose in Paradiso? Hai incontrato Stair? Puoi fingere di non sapere chi è veramente il prozio, visto che ci tengo a dirtelo io? Ci sono regole severe in Paradiso? Cose così, che fanno sorridere ma soprattutto rimandano ad una specie di dialogo tra lei ed Anthony alquanto fanciullesco e proprio di una Candy giovanissima, una ragazzina insomma, come se dalla morte di Anthony a quel momento non fossero passati più di tre o quattro anni. Ed in effetti ricordiamo che quelle prime stesure del romanzo uscirono se non in contemporanea sicuramente a stretto giro di posta con l’uscita del manga, per cui la Candy di quelle pagine e nello specifico di quella lettera è la stessa del manga, che nel finale appunto è ancora adolescente anche se prossima a diventare donna. Ciò era dovuto alla serializzazione del manga sulla rivista Nakayoshi, che pubblicava Shoujio, ossia fumetti, il cui target erano bambine in età scolare ed adolescenti, massimo 18enni, logico quindi che da quei libri emergesse una Candy che assomigliava in tutto e per tutto alle ragazzine cui era destinata la sua storia. Proprio per ammissione della stessa autrice fu appunto questo il limite del manga e del romanzo di Candy di quegli anni, superato solo molto più tardi con CCFS, un romanzo che si rivolge invece, dopo quarant’anni, a quelle stesse bambine ormai cresciute, come la stessa Candy, del resto, ormai diversa e più matura di quella di allora.
I tempi del romanzo dunque si dilatano, volutamente, per cui quando Candy scrive quella lettera in FS è sicuramente una donna nei suoi vent’anni. Il tono è più serio e posato, più malinconico ma soprattutto e questa è la fondamentale differenza tra le due versioni, la nuova lettera serve a dare chiusura e completezza alla narrazione. Questo fine si percepisce piuttosto chiaramente non solo dal cambio di registro ma anche dalla posizione in chiusura all’epilogo della lettera e naturalmente dal contenuto che differisce in modo sostanziale dalla precedente versione.
Nell’incipit è subito evidente la diversità del tono, il contenuto del discorso è quasi uguale, Candy chiede ad Anthony se ha già incontrato Stair, suo cugino, deceduto a sua volta in circostanze altrettanto drammatiche, ma è da notare come si pone Candy rispetto a questo:
Nelle novelle:
“Caro Anthony Brown,
Anthony, cosa stai facendo in questo momento?
Sono sicura che le rose stiano fiorendo persino in paradiso.
Sei con Stair adesso? Devi esserti precipitato al suo fianco, sentendoti molto solo lì.
In Final Story:
Caro Anthony,
Penso così spesso a te, ma fino ad oggi non sono riuscita mai a scriverti. La prima lettera per te posso scriverla solo nel mio cuore…E’ una cosa molto triste.
Di certo hai già incontrato Stair e anche la tua mamma.
Come si può vedere, nella prima, la tonalità è tutto sommato scherzosa. Candy chiede ad Anthony cosa stia facendo….e Candy non sembra avere alcuna difficoltà a rapportarsi a lui, fa della lettera un’occasione di gioia come se né lui né Stair siano veramente morti. Nella seconda versione, d’altro canto, al tono pacato dell’incipit Candy aggiunge una nota dolorosa: “penso sempre a te, ma fino ad oggi non sono riuscita a scriverti.” Candy soffre ancora profondamente per la morte del giovane e benché senta il bisogno di parlare con lui non è mai riuscita, fino ad allora, a farlo. Era come bloccata ed è triste per lei constatare che l’unica lettera che ha mai scritto ad Anthony e che mai gli scriverà lo può fare solo rivolgendola a se stessa perché Anthony non potrà mai materialmente ricevere il messaggio.
Noi conosciamo il perché dell’incapacità di Candy di scrivere ad Anthony e come ha superato questo blocco che le ha consentito di farlo. Può scrivergli, anche se solo nel proprio cuore, da quando ha condiviso con Albert il ricordo di Anthony a Lakewood, sul luogo della caccia alla volpe, come apprendiamo se leggiamo l’ultima lettera ad Albert, quella che precede proprio questa ad Anthony.
Lettera ad Anthony in FS:
Sai, Anthony, sono andata a Lakewood. Indovina con chi?
Che è andata a Lakewood lo dice anche nella versione Novelle ma non ci viene detto che ci sia andata con qualcuno potrebbe essere andata anche da sola.
Lettera novelle:
Sai, l’altro giorno sono andata a Lakewood.
La differenza però è importante ai fini della comprensione. Candy è stata a Lakewood insieme ad Albert, quel chi della domanda è lui infatti. E perché è importante, perché in quella circostanza i due si sono trovati a condividere e a superare il dolore per la perdita di Anthony e soprattutto il comune senso di colpa che condividevano rispetto ad essa. Albert si era sentito colpevole per avere organizzato la caccia alla volpe e Candy si sentiva responsabile perché era stato per lei, per presentarla alla famiglia Ardlay come nuova figlia adottiva, che il prozio, Albert appunto, aveva indetto la caccia alla volpe.
Solo grazie al fatto che, durante quella gita, Albert e Candy abbiano superato insieme quella prova, rende ora possibile per Candy trovare la forza di scrivere ad Anthony. Di questa gita a Lakewood, apprendiamo guarda caso nella lettera che precede quella ad Anthony, l’ultima che Candy scrive ad Albert.
Le due lettere poi proseguono entrambe con il racconto di Candy ad Anthony di come lei ha scoperto che Albert è sia il prozio William che il Principe della Collina ma, là dove nella versione novelle la narrazione è più distaccata, un semplice resoconto di come Albert fingesse di essere un vagabondo e di come avesse salvato Candy alla cascata e che volendo lui restare defilato ed incognito Candy avesse deciso di non rivelare ad Anthony nulla di tutto ciò, a quel tempo, in FS la lettera diventa più intima e carica descrizioni fisiche di Albert. Il colore dei capelli, il colore degli occhi, nel dettaglio, in un ripetuto gioco delle somiglianza tra Albert ed Anthony. Impossibile tra l’altro non percepire l’affetto con cui Candy descrive minuziosamente le tonalità di colore dei capelli di Albert e toccante il punto in cui più avanti Candy si interroga su come sarebbe stato Anthony da adulto:
“Anche tu eri così, Anthony: dolce e forte allo stesso tempo. Se fossi ancora vivo, chissà che tipo di uomo saresti diventato.”
E’ un po’ come se Candy attraverso queste somiglianze che l’hanno a lungo confusa durante la sua vita abbia compensato alternativamente la mancanza dell’uno o dell’altro. Mi spiego meglio: per via della somiglianza tra Anthony e Albert (Principe della Collina) Candy ha vissuto l’amore per l’Albert adolescente attraverso Anthony e poi rivedendo in Albert come avrebbe potuto essere Anthony diventato adulto, vive con Albert ciò che non ha potuto vivere con Anthony, l’amore maturo.
Nella lettera delle novelle poi Candy racconta tutta la faccenda della incredibile passione che Neal aveva sviluppato per lei, confessando ad Anthony quanto tutto ciò l’avesse confusa e destabilizzata. Questa parte manca totalmente nella nuova versione dove invece viene introdotto un tema molto più significativo e toccante e chiaramente più maturo: il racconto della scelta di Rosemary, madre di Anthony, di sposare Vincent Brown, nonostante appartenesse ad uno status sociale inferiore al suo e di come lei avesse imposto la propria volontà di sposare l’uomo che amava anche contro il volere della famiglia, il tutto riassunto in quella frase che poi Candy farà propria:”
“La signora Rosemary ha detto loro che la felicità non dipende dai soldi o dal prestigio sociale, ma dalla possibilità di vivere con la persona che si ama. Se erano decisi a impedirglielo, era pronta a rinnegare in qualsiasi momento il cognome degli Ardlay.”
La storia di Rosemary e Vincent che Candy racconta ad Anthony l’ha appresa da Albert. E’ lui che ne ha messo Candy al corrente e secondo me qui c’è da parte di Albert un specie di dichiarazione di intenti, come volesse dire a Candy che come sua sorella aveva saputo sfidare le convenzioni e la famiglia per amore, altrettanto sarebbe stato disposto a fare lui, consapevole che resistenze da parte della famiglia e della società avrebbero facilmente potuto esservene per via dell’estrazione sociale di Candy e del fatto che Albert ne era il tutore legale.
La lettera versione Novelle prosegue poi alludendo a tutte le volte che Albert la va a trovare alla casa di Pony, dove Candy è andata a vivere dopo la rivelazione del prozio, ed anche qui la versione FS differisce profondamente non solo per il sottinteso richiamo al fatto che dopo Anthony Candy ha saputo amare di nuovo, ciò manca totalmente nella prima versione, con l’allusione anonima a quel ragazzo conosciuto a Londra che le ha insegnato che l’amore ha molte forme ma soprattutto per l’insegnamento appreso da lui che non possiamo più riavere coloro che perdiamo (coloro che muoiono) e non solo, Candy, attraverso l’esperienza avuta proprio con quel medesimo ragazzo, “Terence”, ha inoltre imparato che la vita può dividere in modo assoluto, tanto quanto la morte, poiché a volte ci sono circostanze che non permettono a due persone di stare insieme, benché entrambe in vita.
“In ogni caso, grazie a questo ragazzo ho scoperto che l’amore ha svariate forme e che ci sono cose che, una volta perse, non possiamo più riavere. Non possiamo più incontrare chi ha lasciato questo mondo….E’ una realtà talmente ovvia, ma io non riuscivo ad accettarla. Ora invece…so che anche quando si è vivi, ci sono circostanze in cui il destino non permette a due persone di stare insieme.”
Ma attenzione, il motivo dominante nella storia di Candy, la resilienza e quindi la capacità di accettazione completa del destino, con le sue luci ed ombre, torna in pieno nel finale di questa versione della lettera poiché la speranza non muore, per essa c’è sempre spazio e Candy ci fa sapere di volere guardare al suo futuro con fiducia anche se non sa ancora cosa la luce dell’alba le porterà.
Come nessuno di noi può sapere cosa il nuovo giorno ci porterà ma deve sapere accettare quello che viene in modo sempre positivo, così fa Candy, che rivela tutta sua forza in questo finale della lettera:
“qualsiasi destino mi attenda, sono ansiosa di affrontarlo.”
Quindi, perché Nagita ha cambiato questa lettera? Sicuramente per renderla la lettera di una donna più matura e risoluta che non la ragazzina della prima stesura, ma anche per utilizzare questo strumento, la lettere non spedita ad Anthony Brown, per toccare il tema dei tre amori di Candy, tutti e tre presenti nel testo della lettera e per chiudere con il messaggio positivo di fiducia nel futuro verso cui, come sempre nella storia Candy, lei è proiettata, e per farci inoltre capire che ormai non ha più paura di nulla e saprà accettare il suo futuro, un futuro tutto davanti a lei. Candy dice infatti di volere diventare una persona di cui Anthony potrebbe esser fiero un giorno, quando si ritroveranno nell’aldilà, quindi la Candy che scrive è sì più grande della Candy della stesura Novelle ma è ancora una giovane donna fiduciosa in un futuro alla cui costruzione si impegnerà perché chi le sta accanto sia fiero di lei.
Un particolare che invece personalmente amo molto nella versione novelle è questo:
"Il prato dove tu sei caduto da cavallo è diventato un mare di rose selvatiche. Il Prozio William in persona le ha piantate li."
Dunque nella precedente stesura del romanzo e proprio nella lettera ad Anthony, il luogo della tragedia è diventato celebrazione della vita di Anthony, una vita dedicata alla coltivazione delle sue amate rose, così lo zio William Albert ha deciso lui stesso di coltivare lì, in quel luogo di memoria le rose selvatiche in omaggio al suo sfortunato nipote, morto a soli quindici anni. Io lo trovo molto bello.