domenica 21 marzo 2021

IL CARILLON DELLA FELICITA’ DI CANDY



“Quando sono salita sul primo treno del mattino in partenza per New York, stranamente si era presentato solo Stair a salutarmi. Mi ricordo della sua immagine sulla banchina avvolta nella foschia mattutina…E’ l’ultimo ricordo che ho di lui.

E’ stato li che mi ha dato quel carillon in grado di produrre una melodia così meravigliosa. Quante volte la sua musica mi è stata di conforto…

Mi mordo le labbra per trattenere le lacrime e torno di corsa in salotto.

Sulla scrivania c’è ancora il portagioie intarsiato. Lo riapro ancora una volta, prendendo in mano quel piccolo oggetto, il Carillon della Felicità di Candy, che Stair ha costruito per me.”

FINAL STORY VOL 2 PAG 162


Candy in partenza per New York viene raggiunta da Stair alla stazione. E’ mattina presto, è nevicato, Candy è al settimo cielo perché sta finalmente per raggiungere Terence a Broadway, sta per riabbracciare il ragazzo che, dai tempi della Saint Paul School, non ha più avuto modo di rivedere se non di sfuggita, in occasione della rappresentazione del Re Lear a Chicago. Da quel breve incontro in poi è passato certamente più di un anno e Candy e Terry hanno intrattenuto rapporti esclusivamente epistolari. Una fugace visione da un treno in corsa è bastata a far loro comprendere cosa sentono l’una per l’altro, anche se non si sono mai dichiarati, nemmeno durante il periodo scolastico, quando Terry ha posto fine al loro idillio lasciando, senza voltarsi indietro, sia Londra che la stessa Candy.

Durante quel periodo di relazione per corrispondenza, Candy convive con Albert alla Casa della Magnolia. Albert si innamora a poco a poco di lei tant’è vero che guardandola dalla finestra allontanarsi verso la stazione, dentro di sé le chiede di tornare presto da lui, da lui che sarebbe disposto a rinunciare per sempre alla propria memoria ed identità pur di poter seguitare a viverle serenamente accanto.  

Ma Albert è consapevole del legame che esiste tra Candy e Terry perciò questi pensieri li tiene incatenati nel proprio cuore. Mai si sognerebbe di fare a Candy una scenata di gelosia né le chiederebbe di rinunciare a questa relazione a distanza per una relazione basata sulla presenza, il calore e la condivisione quale è quella esistente tra loro già da un po’.


Candy è felice quella mattina ma Stair, che quel giorno lei vedrà per l’ultima volta, le fa un dono: le regala un piccolo oggetto di sua invenzione che ha battezzato il Carillon della Felicità di Candy. Sembra assurdo che per Candy, che si sta dirigendo proprio incontro alla felicità, possa esserci bisogno di un simile regalo, eppure pare quasi che Stair preveda per lei giorni bui e dolorosi in cui alla ragazza rimarrà solo la musica del carillon, unica risorsa a cui aggrapparsi per non sprofondare definitivamente nel dolore e nella solitudine. 

Stair sta partendo per il fronte e può immaginare quanto dolore questa sua decisione provocherà in chi gli vuole bene, Candy compresa, ma sa che in quel momento Candy sta raggiungendo il suo amore e non potrebbe essere davvero più felice, tuttavia le dice questo: “Ogni volta che lo farai suonare, ti avvicinerai sempre di più alla felicità”. (FS Vol 2 pag. 176)

Mai regalo fu più appropriato per Candy né parole più profetiche poiché il viaggio a New York si rivelerà un disastro e invece che un ricongiungimento segnerà la separazione definitiva tra Candy e Terence.


“Avevi ragione, Stair: in quella notte innevata, tu mi hai salvato. Senza questa musica serena e allegra, non so nemmeno se sarei riuscita a tornare a Chicago.” (FS Vol 2 pag. 176)

Per Candy la vita da qui in poi sarà costellata di esperienze difficili, la perdita del suo secondo amore, paragonabile sul piano drammatico alla perdita del primo (la morte di Anthony), la partenza per il fronte e la conseguente morte di Stair, la scomparsa di Albert che va ad aggiungersi al resto, incrementando il lacerante vuoto affettivo nella vita della ragazza:

“Da quel giorno, ogni volta che mi sono sentita triste, ho ascoltato la sua melodia, finché un giorno si è rotto. Ero così abbattuta, e mi sembrava quasi di aver perso l’ultima cosa che mi teneva legata al mio amico….”(FS Vol 2 pag. 176)

E’ sicuramente stato nei mesi che sono seguiti al suo ritorno da New York, che Candy ha utilizzato il Carillon ogni volta che si è sentita infelice, ma il troppo utilizzo di un oggetto piccolo e delicato e forse il fatto che in genere le invenzioni di Stair non erano fatte per durare, fanno sì che la piccola scatola musicale ad un certo punto si rompa. Per Candy anche questo evento è fonte di dispiacere perché è come se le avessero portato via Stair una seconda volta, essendo l’ultima cosa che gli resta di lui, il suo ultimo ricordo.


“…. ma qualche tempo dopo il mio lui è riuscito facilmente a ripararlo. Da allora ho sempre avuto il timore che si rompesse di nuovo, perciò l’ho riposto al sicuro come un oggetto prezioso” (FS Vol 2 pag. 176)

Anohito dunque ripara per lei l’oggetto. Ma è già suo marito quando lo fa oppure si tratta molto semplicemente di qualcuno che è il suo LUI nel momento in cui Candy ricorda e non necessariamente quando ha riparato il carillon? Questo è il punto interessante da chiarire, ma è possibile farlo e scoprire quando questa riparazione di fatto avviene? Certo non in modo preciso….però Nagita, un’idea ce la dà ed il manga stesso fa un riferimento a qualcosa di analogo, gettando per altro luce sulla persona che può effettivamente avere riparato l’invenzione di Stair. Nel manga infatti è un’altra l’invenzione di Stair ad essere riparata: “la barca a forma di cigno” e a farlo è proprio Albert come Candy scoprirà subito dopo la sua rivelazione come prozio.   


Ho il sospetto che sia in quel periodo che anche "Il Carillon della Felicità" venga riparato da Albert, quando lui e Candy si sono finalmente ricongiunti dopo la sua sparizione dalla Magnolia e la sua riapparizione nelle vesti di prozio William. Infatti, più avanti nella storia, quando Candy scrive a Stair la sua lettera non spedita per annunciargli il fidanzamento di Archie ed Annie, gli parla di nuovo del carillon che ha tutta l’aria di essere in grado di funzionare, di nuovo: 

“Vuoi sapere se io sono felice? Certo che lo sono! In fondo io ho il Carillon della Felicità di Candy.” FINAL STORY VOL 2 PAG 176 (lettera non spedita di Candy a Stair).


Se al tempo del fidanzamento di Archie ed Annie Candy confessa a Stair che la sua felicità è garantita dalla presenza del carillon si può sicuramente ritenere che esso sia in quel momento funzionante poiché è la musica del carillon che avrebbe questo potere: “Ogni volta che lo farai suonare, ti avvicinerai sempre di più alla felicità” quindi, la riparazione dello stesso è già avvenuta, poiché è corretto ritenere che la rottura dell’oggetto si sia verificata durante il periodo del suo massimo utilizzo, nel post separazione, molto prima del fidanzamento di cui stiamo parlando. Molto meno facile è ritenere che fino ad allora il carillon non si fosse ancora rotto e che ciò sia invece accaduto in seguito, poiché a quei tempi la vita di Candy scorre tranquilla e felice non ci vengono narrati eventi tragici e nemmeno momenti difficili che possano averla indotta ad un uso ricorrente del carillon e quindi alla sua rottura. 

Non dimentichiamo poi che nel racconto di Candy c’è un aggancio molto preciso tra quando inizia ad usarlo e il fatto che l’uso continuato l’abbia infine rotto: “Avevi ragione, Stair: senza questa musica serena e allegra, non so nemmeno se sarei riuscita a tornare a Chicago. Da quel giorno, ogni volta che mi sono sentita triste, ho ascoltato la sua melodia, finché un giorno si è rotto”, difficile dunque pensare che l’oggetto avesse potuto arrivare intatto fino al tempo della lettera di Candy a Stair. 

Se è quindi logico ritenere che il carillon si sia rotto prima e che ai tempi della lettera non spedita a Stair sia già stato riparato, dei due potenziali candidati al ruolo di Anohito solo uno è sicuramente presente nella vita di Candy a quei tempi, si tratta di colui che anche nel manga ripara un oggetto fabbricato da Stair, Albert. 


E’ molto interessante la scelta di traduzione fatta dall’edizione francese nel passaggio : 

“Cette nuit-là, dans la neige qui tombait sur New York, elle m’a apporté le salut. Sans sa petite musique à la sonorité douce et limpide, je ne sais pas si j’aurais atteint Chicago. Par la suite, j’ai tellement eu recours à ma petite machine à bonheur, chaque fois qu’un drame m’arrivait, que le mécanisme a finì par se casser. Ça m’ a désolée. J’ai eu l’impression que le dernier lien qui me retenait à Stair venait de se rompre. Heureusement, quelques jours plus tard,*** quelqu’un qui devait me devenir de plus en plus cher l’a rèparée. Ce n’était pas grand-chose, parait-il.
Maintenant, j’ai tellement peur de le casser de nouveau que je la garde précieusement dans mon coffret à bijoux.


Senza la musica del Carillon, Candy non sarebbe riuscita nemmeno a tornare a casa dopo la separazione e da lì in poi ogni volta che si è sentita infelice ha fatto ricorso ad essa, è il periodo post separazione quello in cui lei ne ha fatto maggiormente uso, tanto da romperlo ma, in questa edizione, i tempi tra la rottura e la riparazione sono molto stretti, trattandosi di giorni (dopo qualche giorno) e sappiamo bene ai tempi della separazione con chi viveva Candy e quindi chi avrebbe potuto riparalo. 

Non solo, questa traduzione si spinge oltre con un osservazione su “quella persona”; Candy dice che si tratta di colui che sarebbe un giorno diventato sempre più importante per lei, possiamo così dedurre che si tratta di qualcuno che pur non essendo ancora il suo lui lo sarebbe un giorno diventato.


Chiudo con un ultima osservazione: il carillon per ammissione dello stesso Stair è il talismano della felicità di Candy, non è quindi logico pensare che chi lo ripara sia proprio colui che per tutto il romanzo desidera rendere felice Candy ed agisce affinché ciò concretamente accada? 





***nota: *** Il passo nel testo originale giapponese  è questo:


ステアとのつながりが切れたよ
うな気がして、打ちひしがれていたが、
それを後日、いとも簡単にあのひとは修
理してくれた。(Final Story ed. Shodensha vol 2 pag 238)

Questi (後日) sono i kanji che in francese sono stati tradotti con “qualche giorno più tardi” mentre in italiano e spagnolo la traduzione è : “qualche tempo dopo”, e che significano: in futuro, un altro giorno, più tardi.

Possiamo supporre che il traduttore francese abbia tradotto letteralmente il significato dei due kanji, “later” ( più tardi) e “day” (giorno), mentre le traduzioni italiana e spagnola abbiano optato per una traduzione più vaga, non essendoci specificità. 


Link al significato dei kanji: http://www.romajidesu.com/dictionary/meaning-of-%E5%BE%8C%E6%97%A5.html





2 commenti:

  1. Complimenti per il vostro articolo sul carillon, molto limpido e narrativo! Io non riesco a non pensare che Albert abbia infinite possibilità di maneggiare quel carillon e di ascoltarne la musica dalla Casa della Magnolia in poi. E si, è corretto dire che è probabile sia proprio colui che sempre agisce per la felicità di Candy ad aggiustarlo. Candy potrebbe anche aver ascoltato tanto il carillon della felicità dopo la sparizione di Albert e dopo Rockstown, fino a rompersi. Ma si sa, il carillon ha lo scopo di avvicinare Candy alla felicità, quindi se indicasse una strada, questa va verso anohito. Nel romanzo questa strada, immaginaria e invisibile, la porta a Chicago da Albert, a Lakewood, da Albert ed è sempre in opposta direzione rispetto a Terence. Il carrilon della felicità non è un passatempo d'attesa, è un percorso verso la felicità e ogni volta che viene utilizzato in realtà la allontana da Terence, la fortifica avvicinandola a chi le sta accanto per davvero anche quando apparentemente è assente. Albert non è mai una tappa del percorso, ma è la meta, il luogo dove Candy deve arrivare. Perché il legame con Albert, a differenza di quello con Terry, non si spezza mai.

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  2. Ciao October!
    Grazie per il commento che condivido!
    È vero ciò che dici, il carillon fortifica Candy e la salva. Ho letto spesso in giro che viene associato a Terry perchè si rompe quando loro si lasciano lo riaggiusta quando tornano insieme, ma ciò non è corretto: il carillon appartiene a Stair, non a Terry, si rompe un bel po' dopo che si sono lasciati, non in contemporanea, e in realtà la salva da Terry. Terry di quel carillon probabilmente non verrà nemmeno mai a sapere dell'esistenza. Quel carillon Candy lo considera di Stair, lo associa al superamento del dolore non a una persona. È l'ultimo dono di Stair, la sua ultima possibilità per dimostrarle il suo amore è il suo desiderio di renderla felice. Poi sarà un altro a dare materialmente la felicità, ma associare quel carillon a Terry toglie la portata del dono di Stair. È la storia di Candy, non la storia di Candy e Terry. Trovo triste riportare tutto solo in funzione di Terry.
    Molto bello è pertinente anche il discorso sul fatyo che ad aggiustare quel carillon possa essere stata l'unica persona che per la tutta la storia ha effettivamente agito, e non solo desirato, per realizzare la felicità fi Candy. E con i tempi sì, è molto probabile che si sia rotto in seguito a un uso continuo dopo.la rottura con Terry, la morte di Stair e l'abbandono di Albert dalla casa della Magnolia, e che lui lo abbia aggiustato una volta che si sono ritrovati dopo essersi rivelato come Prozio.

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