domenica 7 marzo 2021

IL QUADRO DI SLIM







“Mi alzo dalla scrivania e mi dirigo lentamente verso la consolle. Sulla parete, racchiuso in una cornice fatta a mano, c’è un dipinto a olio dalle dimensioni di 53 centimetri per 41. Lui l’ha posizionato in modo che sia visibile da qualsiasi angolazione. E’ stato proprio lui, alcuni anni fa, a trovarlo al mercato delle pulci di Londra. Che regalo meraviglioso mi ha fatto. Tra tante vecchie pitture a olio, gli è bastata una sola occhiata per capire che quella rappresentava la Casa di Pony, per di più ritratta nella sua interezza dall’alto della collina.” Candy Candy Final Story Vol. 1 Prologo. 

Con queste parole, pronunciate da Candy a distanza di parecchi anni dal finale della storia così come l’abbiamo conosciuta, nel manga ed anime, la protagonista ci introduce a quello che è forse l’indizio più importante per aiutarci ad identificare il misterioso personaggio di LUI. Anzi, a dire il vero, LUI viene introdotto nella storia già dal prologo e proprio in connessione con questo indizio, “il quadro di Slim”. Chi fosse Slim, nel proseguo del prologo Candy stessa lo rivela. Era un orfano che, proprio come Candy, era cresciuto alla Casa di Pony e che già in tenera età aveva dimostrato una grande attitudine per il disegno. Un bambino poi adottato da un fabbro, con poche chance quindi di riuscire a coltivare la sua arte ma che, tuttavia, probabilmente era riuscito a conservare intatta questa sua dote. Infondo un dono così non si può perdere e una volta cresciuto avrà dipinto questo quadro che inspiegabilmente sarebbe giunto sui banchi del mercato delle pulci di Londra per essere trovato da “LUI”, che ne avrebbe poi fatto dono a Candy. Non è poi molto importante ai fini della storia sapere come e perché il quadro di Slim dall’America fosse giunto a Londra o se magari fosse stato dipinto proprio a Londra da Slim, pittore errante per le strade della metropoli inglese. L’impressione è comunque quella che questo non sia il quadro che avrebbe potuto dipingere un bambino, tanto meno un bambino adottato da un fabbro. Dipingere a olio richiede mezzi, esperienza e maturità artistica, è quindi più che probabile che il dipinto sia frutto di uno Slim adulto, che ha saputo nel tempo preservare intatto non solo la sua capacità nel disegno ma anche il ricordo di un luogo che sia per lui che per Candy è stato di importanza fondamentale. 

Guardando quel paesaggio, però, non posso fare a meno di pensare che il suo autore lo abbia dipinto proprio per me. Lo splendido maggio che riveste la collina di Pony con ranuncoli e trifoglio bianco, la Casa che, circondata dagli alberi di un verde intenso e quasi accecante, si staglia oltre l’altura, l’erba lunga e tenera, i mille colori di lupinus e rudbeckia che crescono intorno all’edificio.” Candy Candy Final Story Vol. 1 Prologo. 

Ecco qua, non solo Slim ha dipinto la Casa di Pony ma anche la Collina di Pony, in una splendida e luminosa giornata di primavera. Questa è la ragione per cui Candy sente che il quadro non poteva che essere stato dipinto per lei o che, in qualche modo, le fosse destinato. 

Noi siamo li. Io ed Annie. Quel giorno in cui la mia vita è cambiata completamente. Quel giorno in cui lei è stata adottata dalla famiglia Brighton…. Chiudo gli occhi mentre il tempo passato sembra tornare velocemente indietro. Candy Candy Final Story Vol. 1 Prologo. 

Il quadro nel racconto costituisce lo spunto per il ricordo di Candy. Candy ci conduce per mano verso la parete dove esso è appeso e nel descrivercelo ci parla di una giornata particolare nella sua vita, quella in cui ha subito una svolta, un cambiamento completo. Ma cosa è successo quel giorno? Quel giorno di primavera è visibile in quel quadro, quel giorno lì Candy si trova sulla collina e la vista che ha della casa di Pony è esattamente quella, la natura luminosa che la circonda è quella dipinta da Slim, come se guardando il quadro Candy potesse aprire per noi una finestra sul suo passato. E’ il giorno in cui la sua cara amica Annie lascia la Casa di Pony per sempre e Candy in preda al dolore corre a perdifiato sulla collina e una volta giunta li si abbandona ad un pianto disperato, ma è anche il giorno in cui proprio su quella collina incontra un bellissimo e misterioso ragazzo in kilt, che rimane colpito dal pianto accorato di quella bambina ma anche di come, magicamente, quel pianto si trasformi nel più luminoso dei sorrisi.
Così tutto ha inizio, Candy non può ancora saperlo, ma ha appena incontrato l’uomo della sua vita. lo cercherà per molto tempo, lungo tutta la storia, perché il giovane che lei chiama: "il Principe della Collina", perché così le appare, un biondo Principe dagli occhi azzurri come il cielo sereno di quel giorno e a cui sente di poter raccontare qualsiasi cosa, non svelerà la propria identità se non molti anni dopo. Ma quando questo accadrà, di nuovo sarà quella collina, in quella medesima stagione, teatro del loro primo incontro, a fare da sfondo alla sorprendente rivelazione. 
A questo punto vi chiedo: ha o non ha senso che quel LUI che ha trovato il quadro al mercato e che con un semplice colpo d’occhio ha saputo identificare quel luogo sia il medesimo ragazzo che si trovava con Candy, quel giorno evocato dal dipinto, sulla collina di Pony? Direi che la risposta non può essere che si, ovviamente. Quando Candy ci dice che la casa di Pony riprodotta nel quadro è la casa di Pony originale lo fa per dirci che tutto: natura, edificio, atmosfera, le ricorda il luogo dei suoi sei anni, il luogo e lo scenario che hanno fatto da sfondo a quell’incontro. Ecco perché non può che trattarsi di quel medesimo personaggio maschile che lei ha incontrato lì e di nessun altro. 

“Lui l’ha posizionato in modo che sia visibile da qualsiasi angolazione.” 
Per quale uomo potrebbe essere tanto importante l’immagine riprodotta in quel quadro da volere che da qualsiasi angolazione esso possa essere visibile, se non per colui che si trovava li, in quel giorno particolare e per il quale quel giorno ha significato un cambiamento nella vita? 

“Su quella collina io ho scoperto il modo in cui volevo vivere.” “Nemmeno io ho mai dimenticato quella piccola bambina…..” Candy Candy Final Story Vol. 2. 
Anche per Albert quel giorno ha significato tutto, la presa di coscienza di come voleva vivere e l’incontro con una bambina che poi avrebbe salvato e da cui, molti anni dopo, sarebbe stato a sua volta salvato. 
Quel filo invisibile che non si è mai sciolto né spezzato li ha tenuti uniti dall’incontro iconizzato nel quadro fino alle ultime pagine dell’epilogo. Come si possa negare o rifiutarsi di vedere questo è assolutamente inspiegabile ed anche triste perché il modo con cui l’autrice ha orchestrato il tutto è assolutamente perfetto. Un vero peccato per chi si rifiuta di vederne la circolarità, la simmetria e la bellezza.

Vi è un’ultima considerazione che preme fare per chiarire ulteriormente l’importanza del quadro di Slim. Fino a Candy Candy Final Story, l’incontro sulla Collina di Pony tra Candy e il “Principe” avveniva in autunno, alcuni mesi dopo la partenza di Annie, quando Candy riceveva una lettera dall’amica in cui le diceva di essersi fatta una nuova vita presso i Brighton, di non volere far sapere di essere stata adottata e chiedeva quindi a Candy di interrompere la loro corrispondenza. 
Nell’immagine del manga si possono infatti notare le foglie che cadono intorno ai due protagonisti a riprova della stagione in cui l’evento avveniva.



Nella stesura definitiva del romanzo in cui per la prima volta viene introdotto il quadro di Slim, ecco che Nagita modifica i tempi dell’evento. Candy incontra il Principe molto prima di quanto non accadesse in manga e novelle, in occasione della partenza di Annie, in primavera. Questo spostamento dell’evento alla primavera ha tutta l’aria di essere stato voluto dall’autrice affinché esso si potesse ritrovare all’interno del quadro creando una connessione perfetta tra il quadro stesso e quell’incontro così fondamentale per la protagonista da poter essere definito il punto di svolta della sua vita.

(crediti a Yumiko Igarashi per le immagini)

2 commenti:

  1. La penso allo stesso modo, il quadro di Slim è l'indizio più importante di tutto il romanzo: racchiude in sé l'intera storia di Candy, e non solo perché rappresenta la finestra temporale che permette a Candy (e al lettore) di tuffarsi nel passato, ma anche perché lega a sé, imprescindibilmente, i due protagonisti della storia. Quel quadro, insieme alla casa di Pony che raffigura e dipinta proprio dall'alto della collina, racchiude in sé l'inizio e la fine delle vicende di Candy che noi tutti conosciamo: l'incontro con il principe della collina e il ritorno del principe della collina, avvenuti entrambi, all'inizio e alla fine della storia, proprio su quell' altura. Guardando quel quadro, sia per Candy che per Albert, sarebbe impossibile non tornare con la mente a quei giorni, sarebbe impossibile per entrambi pensare ad altro. La loro storia, in fondo, è racchiusa lì dentro.
    È un particolare importante quello messo in risalto da Nagita: in quel quadro non è solo raffigurata la casa di Pony, ma la casa di Pony con la visuale dalla collina. Guardando quel quadro è come se Candy, o Albert, fossero proprio lì, sulla cima della loro collina, a guardare in basso verso la casa di Pony. Non è un particolare di poco conto, Nagita avrebbe potuto descrivere qualsiasi altra angolazione o prospettiva della casa. Invece ha scelto di mostrarcela vista dalla collina, avvolta in una fiorita giornata primaverile, esattamente come il giorno del loro primo incontro, ed esattamente come il giorno della rivelazione di Albert in quanto Principe.
    Altrettanto importante, come hai fatto notare, è il cambio di stagione in Final Story rispetto al manga e alle Novelle per l'incontro con il principe: dall'autunno si passa alla primavera, la stagione della rinascita e della vita che si risveglia, metafora dell'intera storia di Candy Candy. Albert è sempre una ventata di aria fresca, novità, rivelazioni, il futuro che che si rivela in tutta la sua potenzialità. Come metafora del loro rapporto Nagita non avrebbe potuto scegliere stagione migliore, così come sono perfette l'estate per Anthony, luminosa e troppo breve, e l'inverno per Terry, con il carico di dolore e morte che si porta dietro (e non a caso l'arco narrativo che riguarda Anthony avviene in estate e gli avvenimenti clou di quello che riguarda Terry sempre in inverno).
    Candy dice un'altra cosa interessante, riguardo a quel quadro e alla casa di Pony raffigurata: " tra tante tele dipinte gli è bastato un solo sguardo per riconoscerla".
    Non significa forse che la conosceva così bene da riconoscerla al volo?
    Albert ha sicuramente visto più e più volte la casa di Pony di un tempo, prima di farla ristrutturare. Candy stessa nella lettera al Principe della collina ci fa sapere che era solito farle improvvisate arrivando di sorpresa alla casa di Pony, mettendola in agitazione, e ben prima di rivelarsi a lei come principe. Non è credibile che una volta rivelatosi come Prozio non sia più andato a trovarla finché non ha fatto ristrutturare la casa, non pensate? Che non può essere stata ristrutturata nel passato, come anonimo benefattore, perché Candy scrive ad Archie tutta esaltata dicendo di essere nel bel mezzo della ristrutturazione, e che ci saranno pure camere per gli ospiti invitando lui ed Annie ad andarla a trovare, e siamo dopo la commemorazione di Stair!
    Terry con quel quadro c'entra come i cavoli a merenda, il valore e la potenza narrativa che assume quel quadro nel salotto di Candy e Albert non è minimamente paragonabile a quello che assumerebbe nel salotto di Candy e Terry. Nel primo caso coinvolgerebbe in pieno i primi due, nel secondo solo Candy.
    Una differenza notevole, non trovate?



    RispondiElimina
  2. Sono assolutamente d'accordo! Nel caso si trattasse di Terry, il quadro avrebbe un valore solo ed unicamente per Candy nel caso in cui a trovarlo sia Albert invece il quadro ha valore per Candy, per Albert, perché quel giorno ha significato un cambiamento nelle vite di entrambi ma soprattutto un valore per loro come coppia, rappresentando il loro incontro nella stagione in cui è avvenuto. Teniamo infatti presente che Terence entra in scena solo molto più tardi nella storia e non ha alcun collegamento con quella collina se non di riflesso, perché Candy gliene parla e lui, di ritorno negli Stati Uniti, si reca da solo a visitare il posto in una nevosa giornata invernale. Ovvio, c'è stato e quindi potrebbe avere riconosciuto nel quadro la casa di Pony, nessuno lo vuole negare. Nagita è stata ben attenta ad utilizzare un indizio che non lo escludesse a priori, ma il suo rapporto con la collina di Pony, luogo da cui Slim dipinge lo scenario e che è pure ritratta insieme alla casa, nel dipinto, non è mai stata teatro di esperienza condivisa tra Terry e Candy. Ricordiamo inoltre che Anthony avrebbe voluto andare con Candy sulla collina di Pony ma è morto prima di poterlo fare mentre Terry avrebbe voluto accompagnare Candy sulla collina ma alla fine lo fa in solitudine. Solo con il Principe Candy condivide quel luogo, all'interno del romanzo. Solo per loro viene esplicitamente detto che si sono incontrati li, prima e vi sono saliti insieme poi. In quel ricordo, in quel quadro è racchiuso il senso della storia.

    RispondiElimina