giovedì 6 maggio 2021

L’EPISODIO DI ROCKSTOWN E LA LETTERA AD ELEANOR BAKER




Quando Albert all'improvviso lascia la casa della Magnolia, dopo aver riacquistato la memoria perduta, Candy cade preda dello sconforto. Ormai da un po’ di tempo, nel romanzo sicuramente da almeno un paio d’anni, vivevano insieme, ora Candy si trova completamente sola e si sente persa. Ha perso non solo un amico, un coinquilino prezioso che l’aveva aiutata ad affrontare la quotidianità ma anche un confidente con il quale si era aperta, raccontandogli praticamente tutto di sé, compresi i suoi passati amori. Albert era un punto di riferimento, la sua roccia, colui che l’aveva aiutata a superare la separazione da Terence e la morte di Stair, ma era anche colui che le aveva chiesto di affrontare la vita insieme dividendo tutto, gioie e dolori. Che fine aveva dunque fatto quella promessa? Come poteva ora essere liquidata così con una semplice lettera di scuse per averle creato dei problemi e del denaro a risarcimento di quel “disturbo”?

Nel manga la nostalgia per Albert è visivamente ben rappresentata, Candy torna col pensiero alle giornate in cui vivevano uniti, sotto lo stesso tetto; giorni in cui si alzavano e facevano colazione insieme, nelle tazze che lei stessa aveva comprato con le loro rispettive iniziali, serate in cui si coricavano in pigiami identici nella stessa stanza, usando un letto a castello. La solitudine di Candy è palpabile in quelle illustrazioni e fa una gran tenerezza.


Anche nel romanzo Candy racconta di questo periodo doloroso in cui lei si è ritrovata di nuovo sola ad affrontare una vita che fino a poco tempo prima era condivisa con una persona che si era trasformata in un punto fermo per lei, occupando, senza che neanche se ne fosse accorta, un posto sempre più importante nel suo cuore. In Final Story rimprovera Albert per averla lasciata, per non avere tenuto fede alla promessa di condividere tutto, prendendo una decisione unilaterale che lei aveva dovuto subire senza poter controbattere, né tentare di dissuaderlo e che l’aveva lasciata nell’angoscia di non sapere che fine avesse fatto: “Con Albert ci eravamo ripromessi di condividere tutto, le cose brutte e le cose belle. Era stato proprio lui a propormelo. Io riuscivo a parlargli di qualsiasi cosa: di Terry, di Susanna….persino delle cose che non confessavo nemmeno ad Annie. Allo stesso modo, ero convinta che anche lui avrebbe condiviso con me ogni cosa, e invece….Ero davvero preoccupata che potesse essergli successa una disgrazia. Prima di andarsene, mi aveva lasciato un’ingente somma di denaro per scusarsi del “disturbo” che era convinto di avermi arrecato, ma quella era davvero l’ultima parola che avrei voluto utilizzasse. Inoltre, non sapevo da dove venissero tutti quei soldi. Quante notti insonni pervase dall’ansia di non sapere dove fosse. Quando ci siamo ritrovati, molti dubbi si sono sciolti in un attimo, ma ero comunque arrabbiata. Ricordo di averlo sgridato dicendo: “Per la preoccupazione mi è sembrato di invecchiare di colpo!”

Albert ha deciso di allontanarsi sia per Candy che per se stesso. Dopo che ha riacquistato la memoria ha dovuto riprendere i contatti con la famiglia e i suoi doveri come capo dell’azienda, ha resistito per un po’ perché non voleva lasciare l’intimità della vita accanto a Candy ma ad un certo punto non ha più potuto tenere i piedi in due scarpe, fingere con lei di non sapere chi fosse e contestualmente recarsi al lavoro ogni giorno in auto con autista e uomini di scorta, anche perché la cosa non sarebbe rimasta coperta, anzi, era effettivamente già stato scoperto dai vicini di casa e lui stesso additato come qualcuno che faceva affari sporchi con individui di dubbia reputazione ed onestà. Questa situazione era dunque diventata insostenibile per Albert e rischiava di compromettere Candy che dopo avere perso, sempre per via della loro convivenza, il lavoro all’ospedale, ora si trovava di fronte al pericolo di essere addirittura cacciata via dall’appartamento. Ed è appunto a questo che Albert si riferiva con la parola “disturbo” .

Ma Candy non si rassegna alla scomparsa di Albert e perciò decide di realizzare un suo ritratto da affiggere in giro per la città nella speranza che qualcuno possa identificarlo ed indicarle dove poterlo ritrovare, inutile dire che le doti di disegnatrice di Candy lasciano alquanto a desiderare, sarà invece il Dottor Martin a realizzare un ritratto verosimile da utilizzare allo scopo. In FS dice: “D’un tratto, volgo lo sguardo verso un ritratto che fa capolino dal portagioie. Non posso fare a meno di sorridere, e allungare una mano per prenderlo.  Si tratta del ritratto di Albert fatto dal dottor Martin. E’ stato eseguito quando il mio amico ha fatto improvvisamente perdere le sue tracce e ci siamo tutti messi a cercarlo. Avevo provato a disegnarne uno anch’io, ma era troppo infantile e non gli somigliava affatto.”



Ad un certo punto, nel manga accade un evento del tutto inaspettato, a Candy arrivano notizie di Albert, ma non perché qualcuno lo abbia riconosciuto nell’identikit realizzato dal Dottor Martin bensì perché Albert stesso decide di mettersi in contatto con Candy. Le manda un pacco e un biglietto. Nel pacco c’è un grazioso soprabito primaverile e nel biglietto un messaggio : “Ti penso sempre”. Dal timbro postale Candy realizza che la spedizione è stata inviata da una località chiamata Rockstown, una piccola città rurale di provincia sicuramente non lontana da Chicago ma nemmeno così vicina poiché la si raggiunge via treno comunque, manco a dirlo, Candy si precipita, quasi sicura di trovare Albert in quel luogo sconosciuto. 



Di Albert purtroppo nessuna traccia ma la città è piccola e quindi non è difficile per Candy notare l’insegna di un teatro viaggiante che sta rappresentando lì e che usa, per attrarre l’attenzione del pubblico, il nome del celebre ex attore di Broadway: “Terence Graham”. 
Candy non può ignorare quell’insegna, prende un biglietto ed entra nel tendone per assistere ad uno spettacolo che si rivelerà essere il più desolante che abbia mai visto. Terence fa il suo ingresso barcollante, a mala pena si regge in piedi poiché è completamente ubriaco e sembra faticare a ricordare le battute, il pubblico lo prende in giro, lo insulta. Davanti a quello spettacolo pietoso a Candy vengono le lacrime agli occhi, cerca di zittire la folla urlante e si dispera al pensiero che sia stata la loro separazione ad averlo portato a quel punto. 
Mentre tra il pubblico accade tutto questo, sul palco gli occhi di Terry si posano su Candy, la vista della ragazza in lacrime gli mostra il riflesso di se stesso e cioè di quanto in basso sia caduto. Non sa se credere alla presenza di Candy o se si tratti di un miraggio ma tanto basta per scuotersi, riprendere il sopito vigore, quello che in passato dava forza e spessore alla sua recitazione e Terry riesce così ad elevarsi al di sopra di quel misero palcoscenico tanto da fare intravedere a Candy di avere finalmente reagito. Candy, con il cuore, gli dice di tornare a Broadway e da Susanna e che solo sapendolo felice anche lei potrà esserlo, come se la felicità di Candy rispetto a Terry risieda nel saperlo felice e realizzato nella professione e con Susanna. 
Poi Candy lascia il teatro, senza guardarsi indietro, non si trattiene per parlargli anzi, una volta uscita, si rimette subito alla ricerca di Albert. Prima di proseguire però Candy viene fermata da Eleanor Baker, madre di Terence, che si trova nella medesima città per seguire suo figlio, c’è un breve confronto tra le due in cui Miss Baker dice a Candy di avere notato come la recitazione di Terry sia cambiata grazie alla sua presenza in mezzo al pubblico e che Terry deve averla notata altrimenti non si sarebbe mai riscosso.

Entrambe concordano sul fatto che ormai Terry si riprenderà e Candy nel manga dice di sapere che Terry ce la farà perché, pensa: “ti ho amato”, confessione che nel romanzo gli farà in un lettera non spedita. Sappiamo, poiché nel manga vediamo anche la versione di Terry della storia, che lui farà la cosa giusta, ritornerà al suo mondo, il mondo del teatro, a cui appartiene più che a chiunque altro. Terry in fondo non appartiene né a Candy né a Susanna ma al palcoscenico e lo ammetterà a se stesso dicendo che tornerà a Broadway e ricomincerà a recitare di nuovo perché sa che questo è il suo destino. 

Ora, a cosa serve l’episodio di Rockstown? A mio avviso serve ad entrambi i personaggi: a Terry perché esca dal baratro in cui è piombato, cosa che farà appunto grazie a Candy, ma serve anche a Candy, perché Candy non può essere completamente felice sapendo che questo ragazzo che ha amato e a cui vuole ancora bene come ancora vuole bene ad Anthony, brancola nella disperazione più nera, affogando se stesso nell’alcol e sprecando il proprio talento. 
Ma cosa c’entra Albert in tutto questo? Nel manga c’entra e molto anche perché è grazie a lui ,“deus ex machina” di quell’incontro, che i due ragazzi faranno finalmente i conti con la decisione che presero a New York, anche se non per tornare sui loro passi ma per confermare che alla fine la decisione era quella giusta e che da essa possono uscirne entrambi alla grande. 
Sul treno del ritorno Candy riflette sull’accaduto e sul fatto che pur essendo andata lì alla ricerca di Albert non lo ha trovato ma ha trovato invece Terry e si chiede se non sia stato proprio Albert ad averglielo voluto far incontrare. Il motivo per cui ciò è accaduto, se come è molto probabile, è stato un incontro da lui combinato, potrebbe essere che Albert abbia compreso che Candy non avrebbe potuto chiudere completamente con Terry se non lo avesse confrontato, se non avesse in qualche modo potuto cercare di aiutarlo a riprendersi la sua vita. Non ha nemmeno dovuto parlargli è bastata la sua sola presenza lì per ottenere il risultato ma alla fine di quella giornata entrambi sono sicuramente più sereni e fiduciosi del futuro. Oppure, come alcuni pensano, potrebbe essere che Albert abbia messo da parte i propri sentimenti per Candy e pensando di fare la sua felicità abbia voluto farli incontrare per aiutarli a rimettersi insieme, nel caso avessero voluto farlo, naturalmente, cosa questa che di fatto non accade, in quanto: sia il loro amore che la loro felicità reciproca sta nel tenere fede alla promessa fatta di mettersi da parte per il bene di un terzo, Susanna. In fondo nella frase : “ce la farai, lo so perché ti ho amato” è sintetizzato proprio questo concetto: solo essendo capaci di tenere fede alla promessa reciproca di raggiungere entrambi ma autonomamente la felicità, come si erano ripromessi quella sera a New York, possono dimostrarsi l’un l’altro che c’è stato un tempo in cui quel loro sentimento era vero, era reale e hanno potuto fare qualcosa l’una per l’altro in forza di quell’amore. 
Comunque sia non sapremo mai le vere motivazioni di Albert, perché poi il discorso Rockstown non verrà più affrontato ma, personalmente credo che, come lui stesso dice in quel biglietto, il pensiero fisso a Candy e alla sua felicità abbia fatto pensare ad Albert che cercare per lei Terry e farglielo incontrare avrebbe contribuito proprio a questo scopo e credo che di fatto ci sia riuscito perché Candy in una tavola successiva del manga, mentre sta facendo ritorno a Chicago constata che è stato bello incontrare Terry e che è stata felice di averlo anche solo rivisto.



L’episodio di Rockstown è molto importante ma è un po’ controverso poiché la linearità del modo in cui si svolge nel manga viene ridimensionata sia nelle “Novelle”, la cui prima edizione è quasi contemporanea al manga, che nell’evoluzione di queste, “Candy Candy Final Story”. 
Differenze importanti nella narrazione della vicenda si devono principalmente alla diversità nello stile narrativo adottato nel romanzo. Rockstown, nelle due versioni del romanzo, viene infatti raccontato nel terzo libro, quello dedicato alla parte epistolare quindi, mentre nel manga il racconto viene vissuto direttamente dai vari personaggi in una sequenza di eventi coerenti e logici : “Albert lascia la Magnolia, Candy si dispera ma poi riceve da Albert stesso l’input su dove potrebbe trovarsi, quindi si reca sul luogo dove, anziché trovare Albert, trova invece Terry ed incontra anche Eleanor Baker”, nel romanzo la vicenda è raccontata solo dalla prospettiva di Candy, manca totalmente quella di Terry, e sommariamente descritta per il tramite di lettere ad Eleanor e a Terry, con delle differenze perché mentre nelle novelle, l’episodio è solo brevemente accennato nella lettera ad Eleonor ma raccontato in quella non spedita a Terry, l’esatto opposto avviene in Final Story dove Rockstown è narrato solo nella lettera a Miss Baker.
Vediamone i vari punti.  Versione novelle - lettera a Terry, che Candy non spedirà:  “….Credo che Dio abbia voluto che ti trovassi per caso durante la rappresentazione di una compagnia sconosciuta. Era un giorno di inverno. Eri ubriaco e in uno stato terribile. Sono quasi saltata sul palco per colpirti forte e gridarti : “Riprenditi! Torna in te! Combatti! Avrei voluto farlo per te. Terry, potevi forse sentire la mia voce che mentalmente gridava, in quel momento? Perché ad un certo punto, nel bel mezzo della rappresentazione, ti sei riavuto e hai recitato con la passione …..che mettevi un tempo. Sei apparso come una persona diversa da quella che eri quando avevi iniziato; la tua recitazione si è fatta vigorosa. Non ho potuto trattenere le lacrime per l’emozione. E’ difficile descrivertelo.
“QUESTO sei tu. Questo è Terry!” ho mormorato con il pensiero.”

Versione di CCFS, lettera ad Eleanor Baker : 
È passato molto tempo da quando ci siamo parlate a Rockstown.
Ero arrivata in quella città per puro caso, durante la ricerca di un amico che era scomparso e a cui dovevo la vita. Non avrei mai pensato che Terry stesse recitando nel piccolo teatro di una cittadina di provincia, affiancando una compagnia di attori girovaghi… non riesco ad esprimere a parole la sorpresa e il dolore provati in quel momento. 
Sui giornali avevo letto che la recitazione di Terry si era fatta meno efficace, causandogli l'allontanamento dalla compagnia Teatrale Stratford. Tuttavia, non volevo crederci… Ho cercato di convincermi che si trattasse solo di dicerie.
Terry era finalmente lì, davanti ai miei occhi… Avrei voluto catapultarmi su quel palco misero e malridotto e, tra le lacrime, colpirlo forte al petto. Avrei voluto chiedergli a cosa fosse servita quella notte in cui siamo stati strappati l’uno all'altra. Ma non ne sono stata in grado. Forse, però, è avvenuto un miracolo e la voce del mio cuore è arrivata fino a lui. 
All'improvviso, infatti, è sembrato che la recitazione di Terry riprendesse vita, e per un istante ho visto risplendere in lui la luce di un tempo. In quel momento ho avuto la certezza che ce l'avrebbe fatta a risollevarsi.
Volevo tanto rivederlo… ma non in quel modo. ……….Uscita dal teatro, mi sono ritrovata confusa, senza sapere più cosa fare. In quel momento lei è venuta a parlarmi. E’ stata davvero gentile con me, nonostante ci fossimo incontrate una sola volta………. Il fatto che ci siamo incontrate in un posto simile mi ha fatto anche pensare che siamo sospinti da una forza misteriosa.

Dunque, secondo il romanzo, parrebbe che Candy imputasse ad una forza trascendente: Dio o una non meglio precisata “Forza Misteriosa”, il merito di averla condotta proprio in quel luogo. Quindi, mentre nel manga è Albert stesso ad indirizzarla a Rocktown, nel romanzo, Nagita “sembrerebbe” aver voluto escludere Albert come fautore dell’arrivo di Candy in quella città. 
Potrebbe essere che Nagita abbia preferito che Albert stesse fuori da tutto questo e non agisse insomma né da cupido, né intercedesse per alleviare il dolore di Candy? Si potrebbe, ma lo ha effettivamente fatto? Intanto, in merito al dolore di Candy rispetto a Terry, esso non è più da ritenersi dovuto ad un sentimento a quei tempi ancora esistente tra loro e quell’amore negato sull’altare del dovere verso Susanna, in obbedienza ad una promessa fatta, è già effettivamente superato in Candy, lasciando il posto, a mio avviso, ad un dolore molto diverso, quello che deriva a Candy dal dolore di Terry, dalla sua infelicità. E’ questo che la ferisce ed è per questo che quando intravede la possibilità per Terry di rinascere, Candy se ne va senza voltarsi indietro per proseguire con la propria missione, ossia ritrovare Albert. Possiamo anzi dire, che Rockstown rappresenti la terza separazione tra Candy e Terry. Pur tuttavia Albert, secondo questa diversa dimensione narrativa non interferirebbe, non si intrometterebbe in alcun modo. Certo, tutto ciò è legittimo, in fondo la storia è solo sua, di Nagita, e solo sua la scelta di come e perché Candy si rechi a Rockstown, anche immaginare quindi che siano forze soprannaturali a spingere Candy fin lì. Rimarrebbe però il fatto inspiegabile di come queste forze si sarebbero messe in moto per dirigere Candy verso la cittadina di Rockstown. Nel manga giustamente ci si è sentiti in dovere di giustificare la decisione di Candy di salire su quel treno diretto lì sulla scia di un indizio molto incisivo, il nome di quella località indicato dal timbro postale su un pacchetto indirizzato a lei. Certo, un timbro postale non ha la carica poetica ed emotiva di qualche forza occulta ma è sicuramente molto più verosimile. 
Ciò posto in tutta onestà non credo possibile che Nagita veramente volesse escludere Albert da quel ruolo di regista che, dietro le quinte, muove i fili affinché Candy possa confrontarsi con quanto sta succedendo lì, invece di lasciare che continui a tormentarsi nel dubbio non sapendo che fine abbia fatto Terry. Non è ingerenza, non significa avere voluto forzare Candy a fare qualcosa che non voleva, infatti Candy è perfettamente in grado di decidere se affrontare Terry, oppure no, se parlargli direttamente o lasciare che da solo si renda conto che è tempo ormai di smettere di autocommiserarsi per provare a riprendere in mano la propria vita, ed è proprio ciò che Candy vedrà accadere davanti ai suoi occhi, come Terry sia ancora in grado di reagire e di tornare ad essere un vero attore. Il caso però ha effettivamente operato in modo del tutto inaspettato poiché sicuramente nessuno, nemmeno Albert, poteva prevedere che anche Eleonor si trovasse in città. E’ l’incontro tra loro che Nagita ha voluto rendere fortuito dandole l’impressione che forze superiori fossero all’opera per farle incontrare. L’incontro con Eleanor è ulteriore rassicurazione per Candy che, senza più timore per Terry, può serenamente lasciarlo alle cure di sua madre oltre che alla propria, di Terry, capacità di ricominciare. 
Un particolare interessante però è che in Final Story diversamente dalle Novelle, Albert c’entra eccome con questa vicenda, viene cioè chiarito nella versione FS della lettera ad Eleanor, cosa che manca totalmente nelle Novelle, la ragione per la quale Candy si trovava a Rockstown: Ero arrivata in quella città per puro caso, durante la ricerca di un amico che era scomparso e a cui dovevo la vita.” Candy non era tenuta a spiegare ad Eleanor il motivo per cui si trovava in quel luogo ma Nagita ha voluto precisarlo, ovviamente avremmo comunque saputo dal manga il motivo per cui era andata lì, ma averlo detto in quella lettera suona come se Candy abbia voluto sottolineare alla signora Baker esattamente questo: “…..non si illuda, diversamente da lei, non stavo seguendo Terry e anche se mi sono imbattuta in lui chi veramente volevo trovare era un’altra persona”.  
Il fatto comunque che Nagita abbia tolto il riferimento a Dio presente nella lettera a Terry spostando su quella ad Eleanor il riferimento a forze misteriose che le avrebbero fatte incontrare è anche sintomo che molto probabilmente è proprio all’incontro tra loro due, lei e Miss Baker, che Candy intende riferirsi quando allude al caso.
In merito alla lettera a Miss Baker nelle due versioni : novelle e Final Story, è interessante notare infine che pur avendole scritte, in entrambe le edizioni, per ringraziare la madre di Terence del biglietto inviatole per invitarla alla prima dell’Amleto, a riprova che da Rockstown Terence è uscito a testa alta, riprendendosi il proprio posto a Broadway, il tenore della risposta di Candy è piuttosto diverso, vediamo come, Novelle: 
“Le sono molto grata per il pensiero. Mi ha detto che gentilmente manderà un’auto a prendermi nella data stabilita. Ma non ci posso andare. Voglio vedere davvero la rappresentazione dove compare Terry. Ma allo stesso tempo non voglio. Se lo vedessi recitare, vorrei incontrarlo. Vorrei parlargli. Diversamente dalla rappresentazione di quel teatro di strada in quella città, finalmente potrei vedere Terry recitare. Ma ho deciso di rinunciare. C’è ancora il mio ricordo doloroso di New York. Non posso sorridere e dire che quel ricordo sia cambiato. Dopo  un po’ ……il tempo curerà tutto ciò. 
Mi dispiace, signorina Baker.
Per favore mi perdoni per la scortesia di mandarle indietro il biglietto di invito.

Final Story:
Tuttavia, mi trovo costretta a rifiutare il suo affettuoso invito, Miss Baker.
Vorrei tanto vederlo recitare, ma al tempo stesso ne ho paura.
Se assistessi alla rappresentazione, di certo avrei voglia di riabbracciarlo*.Lo aspetterei, per dirgli almeno una parola.
E poi c’è la promessa fatta a Susanna Marlowe. Le ho giurato che non ci saremmo mai più rivisti.
Credo che Terry sia perfetto per interpretare Amleto. Come preannuncia la critica, sarà di certo un grande successo.
La prego di perdonarmi, Miss Baker. Io apprezzo immensamente quello che ha fatto. Solo guardando questo invito mi sembra di poterlo vedere sul palco e di sentire le grida entusiastiche e gli infiniti applausi del pubblico. Conserverò questo biglietto come il più prezioso dei tesori.

Come possiamo vedere nella prima stesura, in modo anche piuttosto brusco Candy rifiuta categoricamente non solo di andare alla rappresentazione ma rimanda indietro il biglietto offerto dicendo che il ricordo di New York le brucia ancora, la fa ancora stare male, è evidente come qui Candy non abbia ancora elaborato e superato il suo dolore per la separazione anche se è consapevole che il tempo la guarirà da quella ferita.
In Final Story al contrario Candy ringrazia e dice che non andrà per più di una ragione ma conserverà come il più prezioso dei tesori quel biglietto. Come si può percepire Candy è serena, come lo era all’uscita dal tendone a Rockstown, e soprattutto come lo era dopo aver parlato con Miss Baker in quella occasione, anzi è ancora più serena e soprattutto è già andata oltre. Non c’è più nulla di doloroso, può tranquillamente far tesoro di quel biglietto perché esso è semplicemente la dimostrazione che Terry ha raggiunto il proprio equilibrio facendo ciò per cui è nato. Questo atteggiamento di Candy segna dopo Rockstown una definitiva chiusura nei confronti di Terry. In verità, in Final Story, Candy chiude con Terry diverse volte: la prima a New York, la seconda a Rocktown, la terza nella lettera ad Eleanor, la quarta in quella non spedita a Terry che la segue direttamente, con quel “ero innamorata di te” e poi con la chiusura definitiva del suo diario della Saint Paul School, di cui abbiamo parlato in un’altra occasione.___ 

*Nel testo originale di Final Story, Candy non parla di volerlo riabbracciare, ma di volerlo incontrare e parlargli
テリィの舞台は観たい……でも、観たくないのです観ればきっと、会いたくなります。会って、一言でも話したくなります。

Crediti per le immagini del manga a Yumiko Igarashi


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